Però un paese ci vuole by Giovanna

Però un paese ci vuole by Giovanna

autore:Giovanna
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788890773310
editore: Enciclopedia delle donne


– Però, sarebbe bello avere una storia o una vita intera fatta tutta solo di belle frasi – disse Cinzia.

– Ecco la nostra Lucy – disse Carlo – che di fronte agli inevitabili alti e bassi della vita si mette a strillare voglio solo alti, solo alti, sempre più alti. E invece qui è un basso continuo che può solo ripetere e ripetere... e l’infinita vanità del tutto.

Cinzia si allontanò dal tavolo facendo un gestaccio, quando tornò a sedersi io dissi:

– Secondo voi perché le buste che ho ricevuto non contengono nessuna frase? Né bella né brutta, né pessimista né ottimista. Niente.

– Perché vuoi far dire a noi quello che sai già? – disse Carlo.

– Non ha scoperto proprio nulla, – disse Carlo con tono supponente – ma è sempre più convinta che le buste siano partite da qui. Per il resto siamo ancora a una foto dall’alto con veduta del castello e della piazza.

Ero così irritata da quel tono che dissi di slancio:

– Però conosco il giorno esatto in cui è stata scattata quella foto.

Aspettavo qualche segnale di imbarazzo, giunse solo qualche conferma di attenzione. Cercai un tono e uno sguardo abbastanza prossimo alla sfida aperta e dissi lentamente:

– È la foto di un paese sempre deserto, tutti i lunedì. Tutte le buste che ho ricevuto portano il timbro del lunedì.

– Adoro essere sospettato di qualcosa, – disse Carlo – mi fa sentire che esisto.

Cinzia non gli fece terminare la frase e disse con irruenza:

– Io invece non lo sopporto proprio. Mi costringe comunque a dimostrare che non è vero.

Carlo tentava di riprendere la parola ma Franco fu più veloce nel dire:

– Ma vi siete montati la testa voi due? Capisco che vi faccia piacere essere i sospettati numero uno, ma per non rallentare il corso delle indagini, non potreste dirglielo subito a Francesca che, per i vostri lunedì, avete un alibi di ferro e dei fidatissimi testimoni?

E mi fece davvero male il sorriso di complicità con cui Franco aveva continuato a guardare Cinzia dicendo quella frase. Cinzia lo ricambiò con uno sguardo feroce che divenne a poco a poco irridente quando fu distolto da Franco e puntato verso di me. E, insieme a quello sguardo Cinzia disse:

– Qui, chi si è davvero montata la testa è Francesca, che è disposta a credere che il mondo sia pieno di gente che va in giro a spedirle buste vuote.

Si illuminarono tutti e tre dopo quella frase di Cinzia. E io mi accorsi subito che i sospetti che erano partiti poco prima da me zigzagando, dopo aver fatto l’intero giro del tavolo, stavano ora venendo tutti, diritti e veloci, verso di me.

– Nessuna prova, nessun movente, nessun delitto. Che giallo è? – disse Carlo allargando le braccia.

– Giusto – lo riprese Franco – che prove abbiamo per dire che le buste esistono davvero. Oppure per escludere che se le spedisca lei stessa. E poi, nei gialli più belli l’assassino è proprio il narratore.

– Insomma, un piccolo trucco per tornare a Fontanellato – disse Cinzia ridendo.



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